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Programma tumore vescica

Il tumore della vescica richiede, in tutte le fasi di gestione della malattia, un approccio multidisciplinare: all’Istituto di Candiolo tale approccio è garantito da un team di diversi specialisti, appartenenti ai vari dipartimenti clinici e chirurgici dell’Istituto, che compongono il Gruppo Interdisciplinare di Cure (GIC) dedicato a questo tumore.
Ne fanno parte l’urologo, il radiologo, l’anatomo-patologo, l’oncologo, il radioterapista e l’infermiere specializzato. Per meglio gestire la malattia possono essere coinvolti anche altri specialisti come il fisiatra, l’andrologo, il nutrizionista, lo psico-oncologo, il fisioterapista, il geriatra, lo specialista di terapia del dolore.
Il Gruppo Interdisciplinare assicura la presa in carico di ogni paziente per tutto l’iter diagnostico-terapeutico, comprese la prescrizione e la prenotazione degli esami e la comunicazione con il malato e con i suoi familiari. Ma soprattutto il Gruppo interdisciplinare definisce e condivide un percorso di cura personalizzato per ogni paziente, basato non solo sulla tipologia e lo stadio del tumore ma anche sulle caratteristiche del paziente stesso, per garantirgli il risultato migliore dal punto di vista sia oncologico sia funzionale e il mantenimento di una buona qualità di vita.
Il Gruppo inoltre lavora in stretta collaborazione con i ricercatori dell’Istituto, per garantire ai pazienti un rapido accesso alle novità prodotte dalla ricerca nello screening, nella diagnosi e nelle terapie.

La Diagnosi

Il percorso diagnostico del tumore della vescica inizia di solito con una visita dal medico di medicina generale, al quale il paziente riporta il sintomo più frequente: la presenza di sangue nelle urine (ematuria). Questo sintomo induce il medico a prescrivere, oltre alle analisi del sangue, specifiche analisi delle urine (citologia urinaria) per accertare se contengano cellule tumorali. Il passo successivo è la visita specialistica con l’urologo, il quale valuterà gli esami necessari per completare il percorso diagnostico.

Ecografia
L’ecografia è una tecnica diagnostica che permette di visualizzare su uno schermo e di analizzare parti del corpo umano utilizzando le onde sonore (ultrasuoni) emesse da una particolare sonda. È un esame semplice e non invasivo, che viene effettuato posizionando la sonda sull’addome del paziente.
L’ecografia permette di valutare dimensioni e morfologia della vescica e di distinguere in modo affidabile tra lesioni benigne e maligne. Per ottenere immagini ecografiche soddisfacenti è necessario che la vescica del paziente sia ben distesa e quindi piena di urina.
L’esame si effettua presso la Divisione di Radiodiagnostica e dura in genere una decina di minuti.

Tomografia Computerizzata (TAC)
La TAC, una tecnica diagnostica che utilizza i raggi X per creare immagini molto dettagliate e tridimensionali di varie zone del corpo, si utilizza per accertare la presenza di un tumore nella vescica e l’eventuale sua diffusione nei linfonodi e in altri organi vicini (per esempio negli ureteri, i canali che collegano i reni alla vescica).
L’esame necessita di un mezzo di contrasto che viene iniettato in vena. Si effettua a digiuno presso la Divisione di Radiodiagnostica e ha la durata di circa un quarto d’ora, durante il quale il paziente deve restare il più possibile immobile.

Cistoscopia
È un esame che consente all’urologo di visualizzare direttamente la struttura interna della vescica. Attraverso l’uretra, cioè il canale che porta l'urina all'esterno del corpo, viene introdotta nella vescica una sonda sottile e flessibile, munita di una videocamera, che permette al medico di ispezionare l'interno dell’organo ed eventualmente anche di prelevare campioni sospetti di tessuto (biopsie) che saranno poi analizzati.
L’esame si effettua in ambulatorio e dura pochi minuti.

Esame istologico
Il tumore della vescica può presentarsi in diversi stadi e con caratteristiche diverse che lo rendono più o meno aggressivo. L’accurata valutazione delle caratteristiche del tumore, svolta dall’anatomopatologo mediante l’esame istologico, è quindi fondamentale per la scelta dell’iter terapeutico più adatto al singolo paziente.
Esaminando al microscopio i tessuti prelevati mediante la biopsia l’anatomopatologo identifica il tipo di tumore: nel 75% dei casi il tumore della vescica è di tipo superficiale (carcinoma uroteliale) cioè limitato agli strati più superficiali della vescica, mentre nel 25% dei casi è infiltrante, cioè tende a svilupparsi al di fuori della vescica e a invadere altri organi.
L’anatomopatologo quindi definisce l’aspetto e la modalità di crescita del tumore (papillare o invasivo) e quanto profonda è l’infiltrazione della malattia all’interno della mucosa della vescica. Stabilisce quindi lo stadio e il grado del tumore. 
Stadio del tumore
Lo stadio misura le dimensioni del tumore e la sua eventuale diffusione al di fuori della vescica. Per indicarlo si utilizza il sistema TNM, dove T si riferisce alla dimensione e alla localizzazione del tumore, N, indica il coinvolgimento dei linfonodi, M si riferisce alla diffusione del tumore in altre parti del corpo (metastasi).

  • dallo stadio zero al primo stadio: il tumore è di piccole dimensioni e si è sviluppato solo sulla mucosa, la parte più interna della vescica (tumore superficiale)
  • dal secondo al terzo stadio: le cellule tumorali hanno invaso il rivestimento muscolare della vescica, oppure anche lo strato di tessuto che la circonda (tumore infiltrante)
  • quarto stadio: il tumore è cresciuto al di fuori della vescica e le cellule tumorali hanno invaso i linfonodi e altri organi (tumore metastatico).

Grado del tumore
Il grado – da 1 a 3 – misura quanto le cellule tumorali differiscono da quelle normali. Questa differenza è indicativa dell'aggressività della malattia: le cellule tumorali di grado 1 hanno un aspetto simile alle normali cellule vescicali, si moltiplicano lentamente e sono meno propense a diffondersi; le cellule tumorali di grado 3 hanno un aspetto molto anomalo e si moltiplicano rapidamente.

Le Terapie

Dopo la conferma della diagnosi, gli specialisti del Gruppo Interdisciplinare si riuniscono e valutano una serie di fattori per pianificare un percorso di cura personalizzato per il paziente, che varia a seconda dello stadio e dell’aggressività del tumore ma anche in base all’età e allo stato di salute del paziente.
Per i tumori di tipo superficiale, le cure prevedono di solito l’eliminazione del tumore per via endoscopica (resezione transuretrale), seguita eventualmente da chemioterapia o immunoterapia, somministrate direttamente all’interno della vescica, per ridurre il rischio che la malattia si ripresenti.
Per i tumori infiltranti, più aggressivi e che hanno invaso lo spessore della parete della vescica, l'intervento endoscopico non è sufficiente; la cura quindi prevede una fase iniziale (adiuvante) di immunoterapia o chemioterapia, per ridurre al massimo le dimensioni della malattia, e successivamente, dopo circa tre mesi, l’intervento chirurgico di asportazione della vescica (cistectomia) oppure la radioterapia.
Per i tumori localmente avanzati o metastatici esistono diverse possibilità di cura che includono chemioterapia, immunoterapia e trattamenti per alleviare i sintomi.
Per alcuni pazienti selezionati, affetti da tumori particolarmente aggressivi e per i quali le terapie standard non si fossero rivelate efficaci, esiste anche la possibilità di ricevere terapie sperimentali all’interno di studi clinici condotti dai ricercatori dell’Istituto. Nel caso in cui questa opzione venga considerata praticabile dal Gruppo Interdisciplinare, sarà proposta e spiegata al paziente con il quale verrà presa una decisione condivisa.

La chirurgia

La chirurgia per il tumore della vescica consiste nell’asportazione solo del nodulo tumorale (resezione vescicale transuretrale), in caso di tumore superficiale e in stadio iniziale, oppure nell’asportazione dell’intera vescica (cistectomia radicale) in caso di tumore più esteso e aggressivo.
Resezione vescicale transuretrale (TURB)
È un intervento di tipo conservativo che consiste nell’eliminazione del tumore per via endoscopica, passando attraverso l'uretra (il canale che collega la vescica con l’esterno). Questa procedura, che si svolge in anestesia spinale o generale, viene eseguita in sala operatoria. Tramite uno strumento tubolare dotato di fibre ottiche introdotto nella vescica lungo l’uretra, il chirurgo visualizza il tumore e lo elimina dalla superficie della vescica con un elettrobisturi.
Al paziente verrà quindi applicato un catetere, che dovrà portare per alcuni giorni dopo l’intervento. 
Di solito il ricovero si conclude 48 ore dopo l'intervento e dopo poche settimane il paziente può riprendere la normale attività fisica.
Cistectomia radicale
Questo intervento consiste nell’asportazione dell’intera vescica e dei linfonodi.
All’Istituto di Candiolo può essere effettuato, quando possibile, anche con l’utilizzo della chirurgia robotica: attraverso sei minuscole incisioni di circa 1 centimetro vengono inseriti gli strumenti laparoscopici che vengono manovrati dal chirurgo tramite una consolle esterna.
Grazie ad una visione tridimensionale e ad alta definizione, e all’eliminazione del tremore umano, l’intervento si svolge con estrema precisione e permette di preservare, quando possibile, i nervi e i tessuti muscolari. Per il paziente questo implica un recupero più rapido, minori complicazioni e una breve degenza ospedaliera.
In particolare la cistectomia con chirurgia robotica, nella maggior parte dei casi, permette di risparmiare nell’uomo i nervi fondamentali per l'erezione e nella donna di conservare utero, ovaie e vagina, preservando le funzioni sessuali di entrambi.
L’asportazione della vescica implica la creazione di una via alternativa attraverso la quale eliminare l'urina (deviazione urinaria). Può essere esterna, tramite un'apertura nella parete addominale (stoma) collegata a un sacchetto, oppure il chirurgo può creare un serbatoio interno per l’urina (neovescica) usando una porzione dell'intestino che viene collegata all’uretra. La neovescica necessita di essere svuotata periodicamente e il paziente dovrà apprendere un nuovo modo di urinare: per questo è prevista una riabilitazione specifica.

Radioterapia
La radioterapia, può essere un’alternativa all’intervento di cistectomia nei casi di tumore infiltrante localizzato nella vescica oppure per pazienti non operabili o che rifiutano l’intervento chirurgico. In questi casi la radioterapia viene effettuata, in associazione alla chemioterapia, dopo la resezione vescicale transuretrale per via endoscopica.  
La Divisione di Radioterapia dell’Istituto di Candiolo è dotata di un acceleratore lineare TrueBeam (Varian®) e di due Tomotherapy (Accuray) di ultima generazione: si tratta di apparecchiature di alta precisione che consentono di somministrare la terapia radiante ad alte dosi e a intensità modulata, concentrandola sul tumore e preservando gli organi sani adiacenti.
Questi apparecchi innovativi consentono anche di modificare e di adattare l’area di irradiazione in tempo reale, a seconda delle caratteristiche anatomiche del paziente e dei movimenti delle zone circostanti (la cosidetta Adaptive Radioteraphy).
Inoltre, sistemi di Radioterapia Guidata dalle Immagini (Image Guided Radiotherapy - IGRT), parte integrante delle apparecchiature, permettono l’acquisizione di immagini volumetriche di alta qualità (Cone Beam CT) per monitorare quotidianamente la posizione del bersaglio.
La Radioterapia viene eseguita in regime ambulatoriale e prevede 5 sedute con cadenza quotidiana (dal lunedì al venerdì) per circa 6 settimane. Ogni singola seduta ha una durata di circa 15-30 minuti 

Immunoterapia
L’immunoterapia consiste nell’utilizzo di farmaci in grado di ripristinare la capacità del sistema immunitario di attaccare e distruggere le cellule tumorali.
Per il tumore infiltrante ma ancora confinato nella vescica, si utilizza un farmaco contenente il bacillo di Calmette-Guerin (BCG) - lo stesso che si usava per vaccinare contro la tubercolosi - che, instillato nella vescica, stimola il sistema immunitario del paziente ad eliminare le cellule del cancro. Può essere somministrato, in associazione alla chemioterapia, dopo la resezione transuretrale per ridurre il rischio di ritorno di malattia, oppure prima della cistectomia per ridurre le dimensioni del tumore.
Il vaccino BCG viene somministrato direttamente in vescica tramite un catetere (instillazione endovescicale) e lasciato per alcune ore prima di essere espulso. Le instillazioni possono essere eseguite ad intervalli settimanali o mensili per un periodo di 1 o 3 anni.
Altri farmaci immunoterapici sono utilizzati per il trattamento dei tumori della vescica avanzati o metastatici. In questi casi vengono somministrati per via endovenosa.
In particolare si sta studiando il farmaco immunoterapico Pembrolizumab che, somministrato prima dell’intervento chirurgico, sembra efficace nel far regredire o far scomparire il tumore.

Chemioterapia
Con il termine chemioterapia si intendono i farmaci che eliminano le cellule tumorali sfruttandone la maggiore velocità di riproduzione rispetto a quelle sane. Poiché interferisce con i meccanismi di replicazione delle cellule, la chemioterapia danneggia anche le cellule sane dell’organismo, causando importanti effetti collaterali che fortunatamente scompaiono una volta terminata la cura.
Nei tumori superficiali della vescica, la chemioterapia viene utilizzata in combinazione con l’immunoterapia dopo la resezione transuretrale, allo scopo di eliminare eventuali cellule tumorali residue e ridurre il rischio di ripresa della malattia.
La somministrazione avviene con instillazione endovescicale: il farmaco chemioterapico, in forma liquida, viene introdotto direttamente nella vescica attraverso un catetere inserito nell’uretra e mantenuto al suo interno per almeno un'ora prima di venire espulso.
In genere si eseguono più instillazioni a cadenza prima settimanale e poi mensile, ma lo schema può variare in base alle caratteristiche del tumore e al farmaco usato.
La procedura si esegue in regime ambulatoriale, è rapida e in genere non è dolorosa. 
Nei tumori infiltranti localmente avanzati invece la chemioterapia si somministra per via endovenosa. Può essere utilizzata sia prima dell’intervento di cistectomia o della radioterapia, allo scopo di ridurre le dimensioni del tumore, sia dopo l’intervento.
La somministrazione avviene attraverso cicli di trattamento a cadenza variabile (settimanale, trisettimanale). Le sedute si eseguono in regime ambulatoriale e la loro durata dipende dai farmaci utilizzati. 
Nei tumori metastatici la chemioterapia si utilizza per rallentare la diffusione della malattia e per il trattamento delle metastasi.

Le Cure e i servizi di supporto

Gestione degli effetti collaterali
Tutte le cure oncologiche comportano effetti collaterali che impattano più o meno pesantemente sulla qualità di vita del paziente. I trattamenti per il tumore della vescica, soprattutto l’asportazione della vescica nei casi di tumore infiltrante, comportano effetti collaterali importanti che cambiano la modalità di affrontare la vita quotidiana.
I medici e gli infermieri del team multidisciplinare sono a disposizione del paziente per fornirgli tutto il supporto necessario a gestire i diversi effetti collaterali che dovrà affrontare sia nel percorso di cura sia nella ripresa delle normali attività.
In particolare, ai pazienti che hanno subito la cistectomia, vengono fornite tutte le nozioni e l’assistenza su come gestire la derivazione urinaria esterna o la neovescica e viene offerto un percorso di riabilitazione per il pieno recupero delle funzioni urinaria e sessuale.

Supporto psicologico
L’impatto del tumore della vescica nella vita di una persona riguarda anche la sfera psicologica: ammalarsi di cancro infatti è sempre un avvenimento traumatico che investe tutte le dimensioni della persona e che può generare ansia, paura, rabbia, depressione.
Oltre a ciò il paziente con tumore della vescica a volte deve anche affrontare disfunzioni sessuali e problemi di incontinenza che possono compromettere ulteriormente la sua autostima.
Accanto alle terapie d’avanguardia, nel percorso terapeutico e assistenziale del tumore della vescica deve quindi esserci sempre anche un supporto di tipo psicologico che aiuti il paziente a gestire, oltre al dolore fisico, anche quello psicologico.
Per questo all’Istituto di Candiolo ad ogni paziente che ne necessita è offerto un supporto psicologico qualificato, che lo aiuta ad affrontare positivamente la diagnosi, le cure e gli effetti collaterali delle terapie e a ridefinire il proprio ruolo sociale e lavorativo. è possibile partecipare anche a gruppi di sostegno psicologico per confrontarsi con altre persone che hanno vissuto o vivono la stessa esperienza.

Linea diretta con gli specialisti
Nel suo percorso di malattia il paziente oncologico necessita spesso di aiuto e supporto: quando avverte un disturbo, che sia esso legato alla malattia o a un effetto collaterale della terapia, deve poter ricevere il parere di uno specialista in tempi rapidi, attraverso una “corsia preferenziale”.
Per questo motivo, all’Istituto di Candiolo, è attivo tutti i giorni, dal lunedì al venerdì dalle 8.00 alle 17.00, un servizio di assistenza: basta telefonare alla segreteria del Day Hospital oncologico ( 011.993.3775 ) segnalando la necessità di un consulto urgente e il paziente viene rapidamente contattato dal proprio medico specialista. 

Cure continue e cure palliative
Il paziente oncologico è un paziente complesso che necessita di un supporto multidisciplinare per la gestione, non solo della sua patologia, ma anche di tutte le situazioni ad essa associate.
All’Istituto di Candiolo, per i pazienti che ne necessitano o che lo richiedono, sono a disposizione specialisti di diverse discipline per offrire: 

Assistenza sociale
Il Servizio Sociale dell’Istituto di Candiolo effettua colloqui di informazione e orientamento ai pazienti e ai loro familiari su come accedere ai servizi del territorio e su come ottenere le prestazioni assistenziali e previdenziali previste dalla legge (invalidità, agevolazioni per ausili e protesi, congedi lavorativi ecc.). Il servizio è attivo il mercoledì e il venerdì dalle 9.00 alle13.00 (telefono: 011.993.3059).

Il Follow up

Con la conclusione del percorso di cura inizia il periodo di follow up durante il quale, mediante una serie di esami e di visite, vengono monitorati gli effetti collaterali delle terapie effettuate e la loro efficacia e si valuta il recupero del paziente. 
Le visite di follow up sono importanti soprattutto per intercettare precocemente eventuali recidive, in modo da intervenire con una terapia idonea. L’eventualità di una recidiva dopo un primo tumore della vescica infatti è piuttosto alta, perciò è necessaria un’accurata sorveglianza. 
La frequenza delle visite di controllo dipende dallo stadio della malattia, dalle terapie e dallo stato di salute del paziente.
In generale, se il paziente ha avuto un tumore superficiale, è necessario eseguire una cistoscopia ogni tre mesi per due anni, poi ogni sei mesi per due anni e infine annualmente, ogni volta associata all’analisi delle urine.
Dopo l’asportazione radicale della vescica (cistectomia) sono indicati vari esami, che possono variare a seconda dei sintomi e dei referti medici, e che vanno eseguiti inizialmente ogni sei mesi, in seguito una volta l’anno.

La Ricerca

All’Istituto di Candiolo sono in corso diversi studi sperimentali e clinici, nell’ambito di progetti nazionali e internazionali, sul tumore della vescica.
Alcuni studi hanno come obiettivo l’identificazione di nuovi marcatori molecolari che potrebbero permettere una diagnosi precoce e non invasiva della malattia attraverso un esame delle urine.
Inoltre, tramite l’analisi del DNA tumorale, si cercano mutazioni specifiche che possano aiutare a identificare precocemente i tumori, a dare informazioni sulla loro evoluzione e a sviluppare farmaci mirati.
Nell’ambito della chirurgia robotica, sono in corso specifici studi clinici per individuare e standardizzare i benefici derivati dall’utilizzo di questo approccio sui pazienti con tumore della vescica.

Lo Staff

Chirurgia urologica
Enrico Checcucci
Paolo Alessio
Gabriele Volpi

Radioterapia
Andrea Galla
Alessia Guarneri

Radiologia
Irene Bargellini

Anatomia Patologica
Anna Sapino

Oncologia
Alessandra Mosca

Medicina Nucleare
Alessio Rizzo

Infermiera
Carla Madau

Contatti
Per prenotare una visita ambulatoriale in SSN: 

Per prenotare una visita ambulatoriale in libera professione: 

Per prenotare una visita ambulatoriale in libera professione: 

telefonicamente 011 9933 772 online https://www.irccs.com/it/prenotazionisolvenza

Anche i pazienti fuori regione possono usufruire delle prestazioni dell’Istituto di Candiolo nell’ambito del Sistema Sanitario Nazionale: Il Servizio Sanitario italiano infatti è strutturato in modo da assicurare a tutti i cittadini le prestazioni in forma gratuita (ad esclusione del ticket quando previsto), erogate sul territorio nazionale dalle strutture pubbliche o private accreditate.
In alcune Regioni è però necessario ottenere un’autorizzazione preventiva, in altre è possibile ricevere un contributo per le spese di trasferta: occorre quindi informarsi in anticipo presso la propria ASL.
Per ulteriori informazioni sulle modalità di prenotazione e accesso all’Istituto di Candiolo: https://www.irccs.com/it/informazioni-utili

 

 

About

Inaugurato nel 1997, l'Istituto di Candiolo si configura quale centro di riferimento internazionale per la cura e la ricerca nell'ambito delle malattie oncologiche.